Verso le regionali

Moratti pronta ad accogliere i leghisti in fuga da Salvini

"Braccia aperte a chi vuole cambiare approccio: oggi il centrodestra non esiste più". Invito della candidata con il Terzo polo ai tre bossiani usciti dal Gruppo al Pirellone
Letizia Moratti
Letizia Moratti
Letizia Moratti
Letizia Moratti

Aperta al dialogo per superare gli steccati ideologici «che oggi non hanno più senso di esistere» e dare corpo a una grande Lombardia. Così Letizia Moratti, candidata con la sua lista civica e appoggiata dal Terzo polo alla presidenza della Regione, ha aperto ai dissidenti leghisti che hanno salutato la Lega-Salvini tornando a inseguire il sogno «nordista» di Umberto Bossi.

Dialogo con tutti

«Io, proprio con la scelta di una lista civica, sono aperta al dialogo con tutti i partiti politici e i movimenti che guardano a questa Regione per la quale credo ci sia necessità di riprendere un ruolo importante anche in Europa e non solo come motore d'Italia», ha detto Letizia Moratti, commentando la possibilità che nel suo progetto politico ci sia spazio anche per i tre consiglieri lombardi espulsi dalla Lega dopo aver creato un nuovo gruppo al Pirellone.

Deriva centralista della Lega

«Braccia aperte - ha proseguito -. Penso che all'interno della Lega il livello di insofferenza verso la deriva politica centralista del movimento sia alto. Nel mio programma, per esempio, ha un ruolo di rilievo il tema dell'autonomia. Una Lombardia autonoma deve guardare a una macroregione con il Veneto di Zaia e l'Emilia-Romagna di Bonaccini per puntare a pesare. Nulla a che vedere con la Lega di Fontana e Salvini».

Castelli approva e dà man forte

Dopo anni con il centrodestra ora è dall'altra parte: «È il centrodestra ad aver tradito se stesso, snaturando la sua storica vocazione a rappresentare il mondo moderato». La discussione sull’identità del centrodestra e della Lega cha spinto a considerazioni «amare» anche l’ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli: «La Lega è un partito spaccato in due, ormai è palese in tutti i territori dove finalmente si fanno i congressi - ha detto Castelli -. Ora, dopo questa batosta, dobbiamo assolutamente rialzarci in piedi ripartendo dal Nord, dalla nostra gente».

Il sindacato del Nord che non c'è più

Di più. «Io questo tema di doverci rifondare lo avevo posto già due anni fa, lanciando l'associazione Autonomia e libertà. Dobbiamo tornare a essere un partito che sia il sindacato del Nord. Ma fino a prima della pandemia nessuno osava mettere in dubbio questa linea centralista, perché il segretario aveva un consenso troppo forte. Questo consenso è però svanito e ora Bossi ha riacceso gli animi dei militanti».

Recuperare voti e battere i rivali

E su Moratti l’ex guardasigilli è apparso favorevole: «Letizia Moratti aprendo le braccia a Bossi ha fatto una dichiarazione assolutamente legittima. Deve recuperare i voti, perché in questo momento i sondaggi la danno indietro e quindi apre a tutte quelle forze che possono aiutarla. Ma Bossi è stato chiaro: questo Comitato Nord è assolutamente all'interno della Lega. Anzi: con la mia associazione avevo aperto a tutti, mentre per aderire a questa nuova iniziativa di Umberto è obbligatorio avere la tessera della Lega. Alle Regionali l'indicazione è di votare per Fontana, non c'è il minimo dubbio».

L'avvio della campagna elettorale

Ma la Moratti ha rilanciato la necessità di rinnovare l’approccio politico al territorio: «Una società che cambia ha bisogno di affrontare nuovi paradigmi e sfide, costruendo ponti, reti e dialogo - ha chiuso il candidato del terzo polo -. E per il bene comune occorre cercare di convergere e superare le differenze che possono arricchire, se saremo capaci di vedere nell'altro non un avversario. Con questo confronto si può essere meno superficiale». Intanto venerdì al Teatro Parenti di Milano partirà la campagna del Terzo polo insieme a Carlo Calenda, Mariastella Gelmini e Matteo Renzi. Poi sabato il passaggio a Brescia per la presentazione delle liste.

Giuseppe Spatola
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