Due nordafricani, entrambi trent'enni, sono dallo scorso fine settimana in carcere perchè indagati per rapina a mano armata in concorso. A fermarli i caraibnieri del Nucleo operativo e radiomobile, su ordine della Procura di mantova e di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip.
Sono ritenuti responsabili della rapina subita da un 41enne italiano nella notte del 2 marzo. Secondo quanto ricostruito da inquirenti e investigatori, la loro vittima si trovava in compagnia della trentenne nelle vicinanze del sottopassaggio ferroviario che collega palazzo Te al quartiere Te Brunetti. Qui sarebbe stato avvicinato dall'uomo, con il volto coperto e armato di un coltello. Sotto minaccia sarebbe stato costretto a dare loro tutto ciò che aveva: 500 euro in contanti.
Le indagini hanno permesso di accertare che sino a pochi istanti prima la rapina la donna era rimasta in contatto telefonico con l'uomo. Nella casa di questi sono poi stati ritrovati gli indumenti con i quali il sistema di videosorveglianza comunale lo aveva ripreso in zona.