Potrebbe esserci una tragica bravata all’origine dell’incidente costato la vita a Omar Khalaf, il diciottenne di origine egiziana e residente a Lonato deceduto nella notte tra mercoledì e giovedì in ospedale dove era ricoverato da una settimana. L’ipotesi infatti che il ragazzo sia rimasto vittima di una rovinosa caduta dal monopattino lungo via Mancino, la strada che collega il cimitero di Lonato al centro del paese, non convincerebbe del tutto la Polizia Stradale impegnata a fare chiarezza su quello che è accaduto.
Tragico gioco
Al vaglio degli inquirenti c’è infatti l’idea che il ragazzino, nato in Egitto e residente nella frazione di Centenaro di Lonato, possa essersi seduto sul profilo del bagagliaio dell’automobile di un amico che per «scherzo» sarebbe partito all’improvviso, e a tutta velocità, facendo cadere Omar che a quel punto avrebbe battuto la testa sull’asfalto. La dinamica emergerebbe da alcuni messaggi whatsapp e post pubblicati sui social network che si sarebbero scambiati tra loro gli amici del diciottenne morto dopo una settimana di ricovero in ospedale.
Al vaglio le chat degli amici
La Polizia Stradale nelle scorse ore è riuscita a recuperare gli scritti che ora sono a disposizione del pubblico ministero incaricato di coordinare le indagini.
La prima versione
A raccontare di avere avuto un incidente con il monopattino elettrico era stato lo stesso Omar una volta soccorso dopo la caduta. All’arrivo del personale sanitario, infatti, il ragazzo (vicino a lui c’era il monopattino, ora sotto sequestro, utilizzato per raggiungere una festa a cui avrebbe partecipato insieme agli amici) era cosciente e aveva spiegato di avere fatto tutto da solo. Una versione che però non avrebbe convinto del tutto gli agenti della Stradale di Desenzano intervenuti per i ricostruire la dinamica dell’episodio. Una volta in ospedale a Desenzano (era stato inizialmente ricoverato in codice giallo) le condizioni del diciottenne di origine egiziana si erano via via aggravate fino al decesso avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì.
L'autopsia
A fare chiarezza sulla esatta dinamica potrà essere l’autopsia che il magistrato potrebbe disporre già nelle prossime ore. L’esame permetterebbe infatti di verificare la compatibilità delle ferite riportate dal ragazzo con quanto raccontato dallo stesso giovane a chi lo aveva soccorso dopo la caduta a cui nessuno avrebbe assistito.
Altri scenari possibili
Quella della bravata non è comunque l’unica pista su cui sono al lavoro gli inquirenti. Il giovane di Lonato, infatti, potrebbe essersi scontrato con l’auto degli amici mentre viaggiava sul suo monopattino oppure essere caduto con violenza sull’asfalto dopo essere stato urtato, o solo sfiorato, da un mezzo proveniente dalla tangenziale. Tutte ipotesi investigative che potrebbero portare all’apertura in Procura di un fascicolo per omicidio colposo. Le prossime ore, non è escluso che gli inquirenti vogliano sentire chi quella sera ha trascorso con Omar le ore prima dell’incidente, potrebbero dunque risultare decisive per fare luce su una vicenda che ancora ha diversi punti oscuri.
Leggi ancheLonato, Omar morto dopo la caduta dal monopattino: l'ombra dell'auto pirata